Frozen shoulder postoperatoria: mobilizzazione precoce o l’immobilizzazione? Una revisione della letteratura

Guidi, Nicole (2015) Frozen shoulder postoperatoria: mobilizzazione precoce o l’immobilizzazione? Una revisione della letteratura. Bachelor thesis, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.

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Abstract

Introduzione La Frozen Shoulder, o capsulite adesiva, è una patologia molto comune nel contesto ortopedico. Può presentarsi spontaneamente senza nessuna causa apparente o può essere associata a disordini sistemici. La diagnosi è basata sul riconoscimento delle caratteristiche di questo tipo di patologia, ovvero il dolore e la limitazione selettiva durante la mobilizzazione passiva della rotazione esterna del braccio. La causa di questa condizione è ancora sconosciuta. Solitamente la Frozen Shoulder si presenta in pazienti di età compresa tra 40 e i 60 anni, è molto rara sotto i 40 anni e sopra i 70, eccetto per quelle di tipo traumatico. Scopo Lo scopo di questa tesi è di definire se, nella letteratura scientifica, esistono o meno dati statistici che determinino se l’approccio di mobilizzazione precoce riduca l’incidenza della comparsa di Frozen Shoulder, in pazienti operati di ricostruzione della cuffia dei rotatori, rispetto all’immobilizzazione. Metodologia Per scrivere il lavoro di tesi si è deciso effettuare una revisione della letteratura, utilizzando le banche dati PubMed, PeDro, The Cochrane Library e UpToDate. In esse sono state inserite le parole chiave “Stiffness”, “Arthroscopic Cuff Repair”, “Rehabilitation”, “Early Passive Motion”, “Immobilization” e “Frozen Shoulder”, combinate tra di loro con l’operatore boleano AND. La ricerca ha prodotto 189 articoli in totale e dopo due selezioni si è giunti a 7 articoli. Risultati L’analisi degli articoli selezionati ha mostrato che non è ancora stato trovato il protocollo ARCR che garantisca la non comparsa di Frozen Shoulder post-op. Si è potuto notare però che una mobilizzazione precoce può ridurre la comparsa di Frozen Shoulder nei soggetti a rischio e che favorisce un recupero più rapido dell’articolarità dopo artroscopia della cuffia dei rotatori. Conclusione La letteratura ha fatto emergere che i pazienti che si sottopongono a un’artroscopia ricostruttiva di cuffia dei rotatori che possiedono fattori di rischio per la rigidità postoperatoria e/o che necessitano di un recupero articolare più veloce nei primi 3/6 mesi della riabilitazione, dovrebbero sottoporsi a un protocollo riabilitativo di mobilizzazione precoce, mentre gli altri pazienti possono essere sottoposti a protocollo di immobilizzazione per evitare una possibile compromissione tendinea e per ridurre il costo della riabilitazione.

Item Type: Thesis (Bachelor)
Corso: UNSPECIFIED
Uncontrolled Keywords: Stiffness, “Arthroscopic Cuff Repair”, Rehabilitation, “Early Passive Motion, Immobilization e “Frozen Shoulder”
Subjects: Sanità
Divisions: Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale > Bachelor in Fisioterapia
URI: http://tesi.supsi.ch/id/eprint/328

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