L’effetto di una terapia criogenica rispetto ad una terapia iperbarica nel recupero della performance di individui allenati durante un periodo di allenamento intenso o competizioni. Una revisione della letteratura

Bernaschina, Luca (2019) L’effetto di una terapia criogenica rispetto ad una terapia iperbarica nel recupero della performance di individui allenati durante un periodo di allenamento intenso o competizioni. Una revisione della letteratura. Bachelor thesis, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.

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Abstract

Background: Bilanciare lo stress indotto dall’allenamento con il recupero tra sessioni o gare è di massima importanza per la massimizzazione della performance degli atleti (Barnett, 2006). Le terapie come la crioterapia o l’ossigeno terapia iperbarica, insieme alle altre componenti del recupero psico-fisico sopra elencati, hanno l’obiettivo di permettere al corpo di guarire nelle migliori condizioni e nel minor tempo possibile, verso la ricerca della performance. Obiettivi del lavoro di Tesi: L’obiettivo finale del mio lavoro è quella di dare agli atleti delle idee concrete per poter recuperare, dei trattamenti (con evidenze scientifiche) tra cui scegliere, che possano aiutarli nel mantenimento giornaliero della performance, di modo che si allenino nel miglior modo possibile e nelle migliori condizioni fisiche. Di conseguenza questo permetterebbe di potersi esprimere al meglio nel loro sport, sia nella fase di allenamento, che nella buona riuscita delle competizioni con richieste di performance consecutive. I risultati della ricerca potrebbero poi, in un secondo tempo, essere adattati ad altri tipi di utenti che potrebbero essere i pazienti generici in fisioterapia, permettendo anche a loro una riabilitazione più efficace, magari riducendone anche le tempistiche. Metodologia: Per la stesura della mia tesi ho intenzione di svolgere una revisione della letteratura; in particolare voglio comparare degli studi che dimostrino evidenze riguardanti i diversi metodi di recupero della performance (crioterapia e ossigenoterapia iperbarica) per capire quale di questi sia quello più efficace e applicabile in un lasso di tempo ridotto tra due richieste di prestazione, permettendo all’atleta di poter gestire al meglio la propria ricerca di performance; in periodi di allenamento intenso o competizioni. Risultati: Non compaiono in nessuno studio dati che affermano una netta evidenza scientifica a favore di una delle due tecniche nel favorire il recupero post allenamento, ma compaiono spesso dei dati coerenti tra studi diversi che possono spiegare l’effetto positivo percepito dagli atleti. Infatti sono soprattutto le valutazioni soggettive della percezione fisica dagli atleti a dare risultati positivi molto evidenti. In entrambe le terapie l’effetto più evidente sul corpo degli atleti sembra essere la diminuzione della frequenza e dell’output cardiaco. In alcuni studi sono dimostrate anche variazioni positive nelle concentrazioni di lattato, che sembrerebbero essere in diminuzione dopo una sessione di HBOT (Hiperbaric Oxygen Therapy). Non ci sono invece variazioni per quanto riguarda i marker di sostanze che indicano degenerazione cellulare, questi non diminuiscono con l’applicazione delle terapie. Conclusioni: HBOT (Hiperbaric Oxygen Therapy) e WBC (Whole Body Cryoteraphy) sono percepite positivamente dagli atleti nel recupero tra sessioni di allenamento, non è ancora chiaro per mancanza di dati e per la difficoltà di raccoglierli, a quale meccanismo fisiologico sia dovuto questo processo. Il ritorno precoce ad una funzione cardiaca basale sembra essere un’importante effetto fisiologico su cui agiscono entrambe le terapie.

Item Type: Thesis (Bachelor)
Corso: UNSPECIFIED
Subjects: Sanità
Divisions: Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale > Bachelor in Fisioterapia
URI: http://tesi.supsi.ch/id/eprint/2957

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