“I cervelli si sono messi a pensare”: indagine storico-empirica relativa allo sviluppo del club terapeutico e al punto di vista attuale dei suoi frequentatori

Zucchetti, Sara (2019) “I cervelli si sono messi a pensare”: indagine storico-empirica relativa allo sviluppo del club terapeutico e al punto di vista attuale dei suoi frequentatori. Bachelor thesis, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.

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Abstract

Dal 1974, grazie a Ettore Pellandini e altri innovatori, presso la realtà dell’odierna Clinica Psichiatrica Cantonale (CPC) è presente il club terapeutico Club ’74, il quale ospita all’interno dei suoi spazi diversi degenti ed ex pazienti, con lo scopo di svolgere attività di tipo terapeutico, lavorativo ed occupazionale. Lo scopo è quello di permettere alle persone di acquisire e rafforzare le competenze individuali, così da ritrovare una stabilità quotidiana e la stima di Sé, per favorire il reinserimento sociale e il rientro presso il proprio domicilio. Tale servizio risulta essere lo strumento principe della Psicoterapia Istituzionale, che si sviluppò in Francia nel secondo dopoguerra e portò a importanti riforme concettuali in campo psichiatrico, aprendo letteralmente gli spazi dei nosocomi e puntando sulla singolarità della persona malata, sulla polivalenza dei professionisti e, in special modo, sulla responsabilità individuale e collettiva. In tal senso il club terapeutico fu istituito come spazio autogestito in cui pazienti e professionisti potessero ritrovarsi, discutere e approcciarsi secondo una gerarchia orizzontale, la quale non solo riduce il distacco tra malato e curante, ma favorisce anche gli scambi comunicativi, rendendo questo servizio una “macchia d’ambientazione” in cui relazionarsi liberamente. Il Club ’74 ha come missione principale quella di sviluppare, attraverso la sua piattaforma relazionale, una mediazione a vari livelli, sia tra i suoi membri e la struttura ospedaliera che con il territorio esterno, attraverso attività finalizzate alla riduzione della stigmatizzazione della persona con disagio psichico e alla sensibilizzazione sull’abuso di sostanze. Dare quindi voce ai diretti interessati attraverso vari tipi di attività e strategie di lavoro, come i gruppi parola, le riunioni giornaliere o le conferenze, rendendosi pertanto una finestra a vetri a cui ci si possa affacciare per vedere cosa accade al suo interno o cosa succede fuori. Come istituzione aperta a pazienti, ex degenti e operatori, esso inoltre offre la possibilità di ritornare e di ritrovare un “porto sicuro” ogni qualvolta lo si desidera, offrendo non solo continue attività, ma anche delle mansioni remunerate. In tal senso, lo studio desidera approfondire le motivazioni di chi ritorna, cercando di rispondere ai seguenti quesiti: Qual è il senso per cui è nato il club terapeutico e quale senso assume oggi per le persone non ricoverate che continuano a partecipare alle attività? Volendo trovare risposte a tali domande, si è deciso di esplorare questa realtà agendo su due fronti distinti, indagando dapprima sulle origini e particolarità che hanno permesso lo sviluppo del club terapeutico nel contesto psichiatrico (revisione storico letteraria), per poi affrontare il punto di vista empirico relativo ai fruitori. Per fare questo si è quindi scelto di dare voce ai diretti interessati utilizzando un metodo di intervista di tipo narrativo atto a “dire la propria”. Nella prima parte di questo Lavoro di Tesi verrà quindi fatto un approfondimento bibliografico sui concetti chiave inerenti alla Psicoterapia Istituzionale con lo scopo di definirne un quadro teorico nel quale si muovono le attività del club terapeutico. Verrà poi presentato nello specifico il secondo elemento di ricerca, che permetterà di osservare i fattori che inducono le persone a tornare, integrando alle testimonianze l’analisi teorica, facendo riferimento in special modo alle teorie dei Gruppi di Quaglino, Bion e Neri, sviluppando inoltre un approfondimento sul concetto di comunità di passaggio e dell’attaccamento ai luoghi come luoghi di sicurezza (concetto di place attachment) messi in luce da Maria Teresa Fenoglio.

Item Type: Thesis (Bachelor)
Corso: UNSPECIFIED
Additional Information: Opzione: Educatore sociale
Uncontrolled Keywords: Club ’74, Socioterapia, Psicoterapia Istituzionale, Club Terapeutico, disagio psichico, elemento mediatore, piattaforma relazionale, place attachment
Subjects: Scienze sociali
Divisions: Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale > Bachelor in Lavoro sociale
URI: http://tesi.supsi.ch/id/eprint/2924

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