Parlare di pedofilia. Perché?

De Alberti, Lucia (2013) Parlare di pedofilia. Perché? Bachelor thesis, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.

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Abstract

La presente tesi ha l’obiettivo di trovare una strategia di comunicazione adatta a sollecitare il target scelto ad aprire occhi, orecchie e bocca di fronte alla pedofilia al fine di capirne le dinamiche sia sociali che comunicative. Verrà messa in atto una campagna di sensibilizzazione che provochi una presa di coscienza e responsabilità; fattori che si possono ottenere conseguentemente a una reazione emotiva. Diversi pericolosi stereotipi creano attorno al tema della pedofilia molta confusione e spesso i modi di vedere e affrontare questo disagio sociale diventano reazioni meccaniche di paura, silenzio e chiusura provocate da disinformazione e conseguente disinteresse. Parlare di pedofilia è indispensabile perché è necessario un cambiamento a livello culturale da parte del mondo adulto; non si può più lasciare la responsabilità di parlare ai bambini, soprattutto se gli adulti non sono poi in grado di ascoltare e affrontare la situazione in modo costruttivo. La pedofilia non conosce distinzioni di sesso, razza, religione o ceto sociale, è ovunque e ogni individuo della società (soprattutto se a conoscenza di situazioni a rischio) ne è responsabile: informare per prevenire è dunque indispensabile per superare questo enorme tabù, mentre il silenzio e l’omertà sono solo complici dei fatti. Un tema che ha l’assoluta necessità di trovare un posto prioritario nell’agenda della popolazione, dei media e delle famiglie. Superare il rifiuto e la paura di affrontare il tema riuscendo a parlarne ed è in questo che il ruolo dei media è di fondamentale importanza. Il campo d’azione scelto è il Canton Ticino, territorio ben circoscritto in cui la pedofilia è molto presente anche se in modo quasi invisibile; qui diverse associazioni operano sul territorio, ma non a livello di comunicazione. Partendo da questi presupposti è stata sviluppata una campagna teaser di comunicazione non convenzionale divisa in due fasi: la prima ha l’obiettivo di provocare curiosità nel target tramite la similitudine della pedofilia vista come una crepa, mentre la seconda fase chiarirà questo paragone rinviando a un portale informativo web. È una campagna che utilizza un nuovo approccio comunicativo sul tema della pedofilia e non vuole creare terrorismo psicologico, ma semplicemente interrogare la popolazione creando dialogo e passaparola.

Item Type: Thesis (Bachelor)
Supervisors: Cavani, Franco and Pedrini, Pier Paolo
Subjects: Design
Divisions: Dipartimento ambiente costruzioni e design > Comunicazione visiva
URI: http://tesi.supsi.ch/id/eprint/1955

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