Fantinato, Margherita (2017) È proprio vero che a tutti i disabili adulti piace il caffè d'orzo? Bachelor thesis, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana.
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Abstract
Quali sono i percorsi educativi, in un’istituzione per adulti con disabilità intellettive, complesse o con un disturbo dello spettro autistico, che possono favorire l’autodeterminazione delle persone che vi risiedono? L'indagine qualitativa che questo lavoro di tesi riporta è finalizzata ad evidenziare teorie, strumenti e percorsi affinché persone adulte, con uno specifico quadro diagnostico alle spalle ed inseriti all'interno di un contesto altrettanto specifico come un istituto, possano veder riconosciuto il diritto all'autodeterminazione. La scelta di trattare questo argomento è scaturita da un interesse personale più generalizzato riguardante la concezione della disabilità nella nostra società e si è poi focalizzato sul tema dell'autodeterminazione dopo l’esperienza di stage in una casa con occupazione ospitante otto uomini adulti che presentano disabilità intellettive di diverso grado, associate in alcune situazioni a psicopatologie di innesto e, per una delle otto situazioni, un disturbo dello spettro autistico. Pensare ad un concetto che rimanda a dimensioni di scelta, di progettualità, di controllo di sé, delle proprie azioni, della propria vita sembra in netto contrasto con problematiche che sentenziano deficit cognitivi e adattivi, nella comprensione, nella lettura del mondo, nell'azione, nell'adattamento e nel comportamento delle persone nella vita quotidiana. Questa opposizione, secondo la riflessione alla base di questo lavoro, è evidente se si assume uno sguardo bio-medico sulla disabilità, legato all'eziologia e alla manifestazione della malattia, e che di conseguenza collega con un nesso causale-lineare la menomazione all'inevitabile dis-abilità. Lo sguardo socio-ecologico utilizzato nel seguente lavoro, invece, ha messo in discussione questa linearità, con lo scopo di dimostrare come anche in presenza di deficit come quelli evidenziati dalle diagnosi di disabilità intellettiva, complessa o di disturbo dello spettro autistico, le persone sono o possono divenire in grado di autodeterminarsi. Lo snodo cruciale risiede innanzitutto nel comprendere cos'è l'autodeterminazione e quali concetti entrano in gioco quando si parla di comportamenti autodeterminati. Guardando l'autodeterminazione come un costrutto multidimensionale è possibile andare oltre a tutte quelle componenti individuali che la persona deve possedere per essere auto- determinata e può indirizzare parimenti la riflessione sul contesto, sulle sue responsabilità, sull'etica del suo ruolo nel funzionamento della persona all'interno dell'ambiente. L'indagine qualitativa si è avvalsa di molteplici contributi teorici provenienti da diversi campi professionali e dall'utilizzo di differenti strumenti per la ricerca empirica sul campo. L’intervista semi-strutturata, la scala di valutazione dell’autodeterminazione compilata dagli operatori coinvolti su ciascun ospite del gruppo e il focus group finale avevano come obiettivi l’analisi e valutazione del contesto e della sua posizione rispetto alla domanda di indagine. Le scelte fatte avevano come finalità quella di comporre un quadro che riportasse la complessità e le contraddizioni che un tema come questo solleva.
Item Type: | Thesis (Bachelor) |
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Additional Information: | Opzione: Educatore sociale - Luogo di stage: Istituto Canisio - Laboratori occupazionali e gruppi educativi |
Uncontrolled Keywords: | autodeterminazione, costrutto multidimensionale, percorsi educativi, disabilità intellettiva, disabilità complessa, disturbo dello spettro autistico, autismo, contesto istituzionale, modello socio-ecologico, istituzionalizzazione, controllo, autonomia, dipendenza, indipendenza, volizione , scala di valutazione ADIA |
Subjects: | Scienze sociali |
Divisions: | Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale > Lavoro sociale |
URI: | http://tesi.supsi.ch/id/eprint/1876 |
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