Fattori che determinano l’impatto fiscale del prelievo di averi previdenziali ai fini del pensionamento

Pizolli, Massimiliano (2017) Fattori che determinano l’impatto fiscale del prelievo di averi previdenziali ai fini del pensionamento. Master of Advanced Studies (MAS) thesis, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.

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Abstract

Le scelte relative alle modalità di prelievo degli averi previdenziali sono molto importanti e delicate, in quanto possono avere un impatto significativo sulla qualità di vita dell’individuo per tutti gli anni successivi al momento del pensionamento. Sebbene gli impatti fiscali di queste scelte possano essere importanti, esse non sono scelte di carattere prevalentemente fiscale. Con questa frase vorrei sgombrare il campo da malintesi e sottolineare in maniera chiara il fatto che, nella grande maggioranza dei casi, i fattori più importanti e determinanti in questo tipo di scelte sono di tutt'altro tipo che fiscali: dal proprio stato di salute alla propria situazione familiare, dalla capacità di gestire un capitale all’esistenza di altra sostanza e redditi oltre a quelli previdenziali, dal tasso di conversione previsto dal regolamento dell’istituzione di previdenza alla solvibilità attuale e prospettica dell’istituzione di previdenza stessa, per citarne alcuni. Tuttavia, anche l’aspetto fiscale ha il suo peso, perché scelte diverse possono portare a conseguenze fiscali anche molto diverse e dunque, a parità di altri elementi, è sensato e doveroso valutare e ponderare attentamente anche quest’aspetto. Ciò è tendenzialmente e logicamente tanto più vero, quanto più il capitale accumulato nel secondo pilastro al momento del pensionamento risulti essere di importo elevato, ma non necessariamente solo in questi casi. Nel mio lavoro ho voluto evidenziare, nella maniera più completa e oggettiva possibile, i fattori che determinano l’impatto fiscale del prelievo di averi previdenziali ai fini del pensionamento. Ho identificato cinque fattori principali, che sono i seguenti: l’entità dei capitali, rispettivamente delle rendite; la suddivisione tra prelievo in capitale e percezione della rendita; il luogo di domicilio del contribuente al momento della percezione del capitale o della rendita; il frazionamento del prelievo di capitale in periodi fiscali differenti; la situazione personale del contribuente. Ho poi analizzato singolarmente ognuno dei cinque fattori (o variabili) principali, suddividendoli e scorporandoli laddove possibile in altri fattori di dettaglio, e cercando di illustrare modo chiaro ed oggettivo gli impatti che variazioni in ognuna delle singole variabili causano sul carico fiscale sopportato del contribuente. A questo scopo mi sono avvalso di esempi numerici comparativi reali e di grafici elaborati da me, per permettere al lettore di “toccare con mano” l’impatto effettivo della variazione delle singole variabili sulle imposte dovute. Gli spunti degni di nota emersi dal lavoro sono a mio modo di vedere numerosi, alcuni anche per certi versi sorprendenti. In questa sintesi, non potendo riportarli tutti, ne ho scelti cinque che ritengo particolarmente interessanti: la concorrenza fiscale intercantonale trova nell’ambito della fiscalità della previdenza un campo in cui esplicitarsi in maniera importante. Non solo per quanto attiene all’imposizione ordinaria delle rendite di vecchiaia, ma anche e soprattutto nell’imposizione dei prelievi in capitale, dove talvolta anche pochi chilometri di distanza nel domicilio possono portare a differenze impositive assai elevate in un unico periodo fiscale. Nel capitolo 2.3 ho approfondito questo tema, portando anche alcuni esempi numerici e alcuni grafici, per illustrare meglio questi aspetti; la tassazione separata dei prelievi in capitale con un’imposta annua unica, accompagnata da aliquote complessive generalmente progressive, fa sì che ogni suddivisione del prelievo in periodi fiscali differenti faccia “ripartire da zero” la progressione delle aliquote generando un potenziale vantaggio fiscale anche significativo. È stato per me particolarmente interessante vedere come, al contrario di quanto forse intuitivamente si sarebbe portati a credere, le situazioni in cui si crea un effettivo scaglionamento dell’imposizione del capitale su più periodi fiscali sono relativamente numerose e di varia natura. Queste situazioni vanno dal prepensionamento parziale alla continuazione dell’attività lavorativa a tempo parziale dopo l’età ordinaria di pensionamento AVS, dal prelievo di averi per la riduzione dell’ipoteca sull’abitazione primaria al prelievo anticipato di fondi del terzo pilastro, e molte altre. Nel capitolo 2.4 ho approfondito queste situazioni; la scelta tra capitale e rendita è una delle decisioni più importante che una persona debba prendere in vista del pensionamento, alla luce delle conseguenze che essa avrà sul suo tenore di vita successivo. È stato per me sorprendente constatare quanto numerose siano le variabili che influenzano questa scelta e le sue conseguenze, e quanto difficilmente prevedibili siano alcune di queste variabili. Nel capitolo 2.2 ho illustrato le variabili fiscali e nel capitolo 3 quelle non fiscali; l’impatto di ogni singolo fattore sul carico d’imposta non è descrivibile in maniera assoluta ed isolata, perché dipende molto da come il singolo fattore si combina con tutti gli altri. Ad esempio nel capitolo 2.5.1 mostro come lo stato civile del soggetto fiscale in determinate situazioni abbia impatto zero sull’imposta dovuta, mentre in altre possa determinarne un raddoppio e anche più. Ho constatato che uno strumento molto utile per cogliere in maniera più immediata e chiara queste differenze legate alla combinazione di più fattori è la rappresentazione grafica tramite le “curve d’imposizione”, sovrapponendo se necessario in un unico grafico più curve d’imposizione costruite variando i fattori che interessano; la previdenza professionale è regolata in leggi e ordinanze che lasciano una certa autonomia alle istituzioni di previdenza. Perciò il riferimento principale per sapere cosa si può e non si può fare è sempre il regolamento di previdenza della fondazione alla quale si è affiliati. Infatti, anche se i regolamenti si assomigliano molto in quanto tutti devono rispettare le norme minime legali, esistono particolarità e differenze a volte importanti tra un regolamento e l’altro, in molte situazioni e su molti punti anche significativi e che possono avere conseguenze fiscali rilevanti. Questi sono i cinque spunti che ho scelto di portare nella sintesi, ve ne sono tuttavia anche molti altri riportati nella pagine seguenti; invito pertanto a proseguire nella lettura. Il denominatore comune è che nella fiscalità della previdenza ogni caso è un caso a sé e ogni regola generale va attentamente e dettagliatamente calata e analizzata nel caso specifico, per evitare di fare scelte sbagliate. Effettuare questa ricerca per me è stato molto interessante e stimolante; mi auguro di poter trasmettere al lettore almeno parte di questo interesse attraverso il mio lavoro.

Item Type: Thesis (Master of Advanced Studies (MAS))
Corso: UNSPECIFIED
Supervisors: Vorpe, Samuele
Additional Information: Master of Advanced Studies SUPSI in Tax Law
Uncontrolled Keywords: Tax Law
Subjects: Economia
Divisions: Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale > Bachelor in Economia aziendale
URI: http://tesi.supsi.ch/id/eprint/1557

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