Le clausole anti-abuso tra Modello di Convenzione fiscale OCSE: Action Plan 6 BEPS: convenzioni concluse dalla Svizzera

Cavadini, Roberto (2017) Le clausole anti-abuso tra Modello di Convenzione fiscale OCSE: Action Plan 6 BEPS: convenzioni concluse dalla Svizzera. Master of Advanced Studies (MAS) thesis, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.

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Abstract

L’obiettivo del menzionato lavoro è quello di analizzare le clausole anti-abuso da tre prospettive differenti: (i) quelle presenti nel Modello di convenzione fiscale OCSE per evitare le doppie imposizioni su reddito e patrimonio, (ii) quelle elaborate dall’OCSE, su mandato dei paesi del G20, nell’ambito del progetto BEPS (acronimo di Base Erosion and Profit Shifting) ed in particolare dell’Action Plan 6 e (iii) quelle che sono presenti nel diritto interno svizzero o sottoscritte dalla Svizzera con alcuni Stati e territori. Le clausole anti-abuso presenti nel Modello di convenzione fiscale OCSE sono il risultato di quasi un secolo di lavori, rapporti e discussioni. Queste sono state introdotte, modificate o attualizzate a seguito di lacune riscontrate o della semplice evoluzione dei modelli di business. Le clausole anti-abuso elaborate dal progetto BEPS sono l’espressione delle recenti preoccupazioni degli Stati che vogliono che gli utili aziendali vengano imposti laddove viene generato il valore. Grazie ad un coinvolgimento globale, si è riusciti in pochi anni ad elaborare ed introdurre, tra altre misure, delle clausole anti-abuso standard. La Svizzera, per contro, si è dotata di uno strumento di diritto interno contro l’uso senza causa legittima di una convenzione (il Decreto del Consiglio Federale del 1962 – DCF 1962). Ha sottoscritto inoltre (su base bilaterale) delle puntuali clausole anti-abuso con 31 Stati e 2 territori che sono state inserite nelle convenzioni o nei prologhi alle medesime. Il lavoro è suddiviso in tre parti. La prima parte analizza il ruolo d’indirizzo dell’OCSE. Dopo una contestualizzazione storica (Capitolo 1) ci si sofferma sul ruolo sempre più centrale che quest’organizzazione ha assunto negli anni tanto da influenzare ed indirizzare le politiche degli Stati nei più svariati settori (Capitolo 2). Nell’ambito delle politiche economiche e fiscali, l’OCSE ha sviluppato, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, un Modello di convenzione fiscale per combattere la doppia imposizione giuridica internazionale, a seguito dell’espansione della circolazione transfrontaliera di beni, di servizi, di capitale, di tecnologia e di persone (Capitolo 3). Negli anni si è però anche riscontrato un aumento del fenomeno di utilizzo improprio di una convenzione con i c.d. treaty shopping (ovvero l’inserimento di una struttura economica specifica allo scopo di ottenere i benefici di una convenzione) e rule shopping (ovvero l’abuso di una singola norma all’interno della medesima convenzione), che possono essere ottenuti grazie, soprattutto, a due costruzioni giuridiche che hanno fatto oggetto di due specifici rapporti pubblicati nel 1986 e in questo lavoro ripresi: le società conduit (Capitolo 4) e le società schermo (Capitolo 5). La prima parte si chiude poi con la descrizione di alcune nozioni introdotte nel Modello di convenzione fiscale OCSE per combattere queste pratiche insane e nello specifico i concetti di «residenza», di «beneficiario effettivo» e di «prezzo di mercato» (Capitolo 6).La seconda Parte, per contro, è interamente dedicata al progetto BEPS che si prefigge di introdurre alcune misure affinché gli utili aziendali vengano imposti laddove effettivamente si crea il valore. Dopo una 2 contestualizzazione storica ed una presentazione generale del progetto (Capitolo 7), il lavoro si sofferma sull’Action Plan 6 (Capitolo 8). In particolare vengono individuate due situazioni comportamentali da parte delle persone (contribuenti) che sono ritenute critiche: (i) l’aggiramento delle restrizioni previste dalla convenzione e (ii) l’aggiramento delle norme fiscali interne usando i benefici di una convenzione. Particolare risalto viene data alla prima situazione con segnatamente l’introduzione (i) di una clausola isagogica nel Modello di convenzione fiscale OCSE, (ii) di una norma LOB (Limitation on benefit) e di un esame PPT (Principal Purpose Test). Questa seconda parte si chiude poi (Capitolo 9) con la Convenzione multilaterale presentata il 24 novembre 2016 che, oltre che rappresentare il risultato dell’Action Plan 15, permette con una sola firma da parte degli Stati di modificare le convenzioni fiscali in vigore, senza dover procedere ad una rinegoziazione su base bilaterale. Si tratta di un unicum a livello fiscale: mai in passato gli Stati avevano negoziato una convenzione multilaterale e di così ampia portata. Le prime firme sono attese per il mese di giugno 2017. La terza parte è invece interamente dedicata alla Svizzera. Dapprima viene presentato il Decreto del Consiglio Federale del 1962 inerente l’introduzione di norme di diritto interno contro l’uso senza causa legittima di una convenzione (Capitolo 10). Dette norme vengono suddivise in due fattispecie: (i) quando la pretesa è illegittima e (ii) quando la pretesa è abusiva. Successivamente si passano in rassegna le clausole anti-abuso inserite nelle convenzioni contro le doppie imposizioni sottoscritte dalla Svizzera con 31 Stati e 2 territori (Capitolo 11). Dette clausole sono state suddivise dapprima in due macro-aree e poi in ulteriori sotto-gruppi, qui riepilogati: clausole anti-abuso presenti nelle convenzioni [clausole anti-abuso generali e consultazione, clausole anti-abuso che utilizzano il c.d. «Channel approach», clausole anti-abuso in relazione a dividendi, interessi, canoni e/o altri redditi, clausole anti-abuso che riprendono i disposti della Circolare 1962, clausole anti-abuso che contengono la norma c.d. «Limitation on benefit» (LOB)], clausole anti-abuso presenti nei protocolli delle convenzioni [clausole anti-abuso generali e consultazione, clausole anti-abuso in relazione a dividendi, interessi, canoni, plusvalenze e/o altri redditi, clausole anti-abuso in relazione a dividendi, interessi, canoni e/o altri redditi che utilizzano il c.d. «Channel approach», clausole anti-abuso che utilizzano il c.d. «Look Through approach», clausole anti-abuso che riprendono i disposti del DCF1962].

Item Type: Thesis (Master of Advanced Studies (MAS))
Corso: UNSPECIFIED
Supervisors: Bortolotti, Cristiano
Additional Information: Master of Advanced Studies SUPSI in Tax Law
Uncontrolled Keywords: Tax Law
Subjects: Economia
Divisions: Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale > Bachelor in Economia aziendale
URI: http://tesi.supsi.ch/id/eprint/1554

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