Il mondo è una casa in affitto

Shehu, Mjelma (2018) Il mondo è una casa in affitto. Bachelor thesis, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.

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Abstract

Diverse sono state le riflessioni che hanno accompagnato, intrecciato e dunque articolato la costruzione di questo lavoro di tesi. Questo scritto è da intendersi come un tentativo di dare corporeità e forma ad un cammino che non ha la pretesa né di essere esaustivo né di incarnare esempi di buone pratiche educative. Piuttosto, l’invito è quello di soffermarsi su questioni che hanno orientato la pratica professionale della sottoscritta, condividendone le riflessioni, i dubbi e le perplessità che hanno ospitato la curiosità di approfondirne il senso, fino al tentativo di proporne una traccia concreta. Risulta essere scontato, ma non affatto ovvio, il percorso antecedente vissuto, sia in termini di crescita professionale come futura educatrice sociale sia come persona stessa. Si invita ai lettori di voler considerare questo scritto come testimonianza di quanto percorso, svincolata perciò dalla pretesa di suggerire soluzioni o modus operandi, ma interessata a indagare nella complessità che anima la stessa esistenza dell’operato di educatrice sociale. Riuscire a contestualizzare e sintetizzare il percorso vissuto in questo scritto, prendendo in considerazione esclusivamente le dinamiche più influenti che la contraddistinguono, presuppone privilegiare delle letture della realtà che ne escludono altre, altrettanto valide. A seguito di ciò, la finalità che si prefigge questo abstract, è quella di anticipare la scelta intrapresa di selezionare le informazioni condivise che risultano essere decisive per la comprensione delle riflessioni. Questo presuppone tralasciarne altre, che rientrano nella sfera intima del contesto, ove continueranno ad essere custodite e protette. Al di fuori da ogni retorica, risulta essere semplicistico e poco sensato parlare di presa in carico dei minori non accompagnati richiedenti asilo (di seguito MNA), senza prendere in considerazione le dinamiche intrecciate nei diversi ambiti che la compongono. Non si intende esclusivamente l’ambito socio-educativo, bensì anche quello politico e giuridico (sia europeo sia elvetico), così come le culture che appartengono all’origine, sia dei protagonisti di speranza e viaggiatori sia degli autoctoni. Risulta perciò intenzionale la scelta di inserire nello scritto informazioni di sosta su alcuni costrutti, realtà e linee guida che rientrano nella contestualizzazione in termini più ampi, ma non per questo meno influenti. Comprensibilmente alcuni riferimenti teorici e annotazioni soggettive fanno da sfondo alla trattazione della problematica, ciò vuole essere un tentativo di comprensione, consci della vastità delle tematiche connesse ai MNA. Si tratta di annotarne l’esistenza per non proporre una lettura d’ovvietà che riduca l’articolata complessità del quotidiano di questi protagonisti viandanti, così come l’operato dei professionisti del sociale ad una lista di compiti da svolgere. Il percorso metodologico usato è la ricerca sul campo, che approda sul concetto di “spazio prossimale”, si sofferma sulle possibilità di partecipazione sociale, utilizzando la progettazione dialogica partecipata.

Item Type: Thesis (Bachelor)
Corso: UNSPECIFIED
Additional Information: Opzione: Educatore sociale
Uncontrolled Keywords: Foyer Croce Rossa Sottoceneri, minori non accompagnati, spazio prossimale, approccio dialogico partecipativo, approccio concertativo, partecipazione sociale, migrazione, richiedenti l’asilo, assemblea comunitaria, autoritario vs autorevole, discrezionalità vs prescrizione, figura liquida, educazione vs addestramento, riunioni condominiali
Subjects: Scienze sociali
Divisions: Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale > Bachelor in Lavoro sociale
URI: http://tesi.supsi.ch/id/eprint/2332

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