Sindrome del turnista nell’infermiere: interventi non farmacologici.

Figueiredo, Alessia (2018) Sindrome del turnista nell’infermiere: interventi non farmacologici. Bachelor thesis, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.

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Abstract

Background Per anni il sonno è stato ritenuto semplicemente una sospensione dell’attività, uno stato passivo dell’inconscio e per anni ci siamo sbagliati. Il fallimento nella comprensione di questo fenomeno ha portato allo sviluppo della società di oggi, società che non si ferma mai per 24 ore al giorno e 7 giorni alla settimana. Poche persone tollerano il fatto che dormire sia una necessità e ancora meno persone credono che il sonno possa diventare patologico e necessitare di una cura. Questa attitudine è portata avanti dalla politica, dai manager delle industrie e anche da diversi professionisti della salute, non è solo una situazione insostenibile ma anche potenzialmente pericolosa. Una figura professionale particolarmente colpita è quella dell’infermiere, essa ha il compito di provvedere alle cure del paziente in qualsiasi ora del giorno e di conseguenza il lavorare a turni è inevitabile. L’alterazione dei ritmi circadiani causata dal lavorare a turni provoca l’insorgenza della sindrome del turnista, un disturbo sotto diagnosticato, le stime riferiscono che un lavoratore su cinque ne è colpito. La sindrome causa sonnolenza, stanchezza, ridotte capacità esecutive, aumento degli incidenti al lavoro, insonnia e anche problemi fisici come disturbi gastro intestinali, aumento della pressione sanguigna e patologie cardiache. Lo scopo di questo lavoro è di ricercare quali trattamenti che non includano farmaci sono disponibili per trattare la sindrome del turnista nell’infermiere. Metodologia La metodologia intrapresa per trattare questa tematica è stata la redazione di una revisione narrativa della letteratura, le banche dati consultate sono le seguenti: “Chocrane Library”, “CINHAL (EBSCO)”, “PubMed” e “MEDLINE”. Gli articoli utili trovati sono stati 10. La ricerca è costituita dalle seguenti tappe metodologiche: formulazione domanda di ricerca, definizione criteri inclusione ed esclusione, ricerca e selezione degli articoli, valutazione della qualità degli studi, descrizione dei risultati e infine discussione di questi ultimi. Risultati Dai dieci articoli selezionati, in otto di loro è emerso che i due trattamenti selezionati sono efficaci per trattare la sintomatologia della sindrome del turnista. I trattamenti che sono risultati efficaci sono dormire per un breve periodo durante il turno notturno e l’esposizione della luce intensa a inizio turno mattutino o durante la notte con lo scopo di anticipare o ritardare i ritmi circadiani. Entrambi i trattamenti in generale si sono dimostrati efficaci nel migliorare le prestazioni lavorative, ridurre il rischio di errori, facilitare l’adattamento dei ritmi circadiani e migliorare le percezioni soggettive inerenti alla stanchezza e sonnolenza dei partecipanti. Conclusioni Le strutture lavorative infermieristiche alla luce dei risultati emersi dovrebbero mobilizzarsi e permettere all’infermiere di usufruire dei trattamenti sopra citati. È necessario sensibilizzare l’infermiere e strutture della sindrome del turnista.

Item Type: Thesis (Bachelor)
Corso: UNSPECIFIED
Uncontrolled Keywords: Ritmo cicardiano, sindrome del turnista, sonno
Subjects: Sanità
Divisions: Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale > Bachelor in Cure infermieristiche
URI: http://tesi.supsi.ch/id/eprint/2208

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