L’impiego del modello finlandese Open Dialogue nella presa a carico di pazienti con disturbo psicotico al primo esordio: una revisione della letteratura

Buletti, Carola (2018) L’impiego del modello finlandese Open Dialogue nella presa a carico di pazienti con disturbo psicotico al primo esordio: una revisione della letteratura. Bachelor thesis, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.

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Abstract

Background: La psicosi indica “una condizione medica derivata da una disfunzione cerebrale, durante la quale le persone hanno difficoltà nel distinguere il piano dell’esperienza soggettiva dalla realtà”. Questa disfunzione è riconducibile a differenti eziologie e si manifesta attraverso un quadro sindromico tipico. La forma aggettivale “psicotico” segnala la presenza di allucinazioni, disturbi del pensiero e idee paranoidi. Il termine “esordio” definisce invece un progressivo sviluppo di un quadro clinico che esprime uno stato psichico chiaramente alterato. Il decorso di una psicosi si snoda lungo tre fasi: la fase prodromica, la fase acuta e la fase residuale. Oggi la cura della psicosi si basa su tre forme di terapia, che convergono verso un modello di presa a carico bio-psico-sociale. L’Open Dialogue Approach è un nuovo metodo di trattamento centrato sulla famiglia e sulla rete sociale del paziente affetto da un primo esordio psicotico. Scopo: La seguente ricerca ha come obiettivo quello di esplorare ed approfondire il progetto “Open Dialogue” – “Dialogo aperto”, approccio relazionale innovativo nel contesto della presa a carico delle psicosi, sviluppato da Jaakko Seikkula, del quale verranno messi in luce i possibili benefici o gli eventuali limiti. La speranza è, attraverso la redazione di questo lavoro, di poter arricchire le proprie conoscenze professionali e personali in tale ambito, così come di sensibilizzare ed invitare alla riflessione in merito a nuovi approcci per la gestione e la cura di malattie psichiatriche. Metodologia: Per il corrente lavoro di tesi, la metodologia di ricerca utilizzata è la revisione della letteratura scientifica. Gli articoli sono stati ricercati sulle seguenti banche dati: PubMed, UpToDate, Cochrane, MEDLINE ProQuest. Al termine della ricerca sono stati selezionati i tredici articoli ritenuti più pertinenti al tema e confacenti ai criteri d’inclusione. Risultati: Dagli articoli è emerso che L’Open Dialogue Approach favorisce la fiducia nella relazione terapeutica, una maggiore apertura e trasparenza nel dialogo, un maggior coinvolgimento e cooperazione della famiglia, la riduzione dei sintomi psicotici residui, un minor tasso di ospedalizzazione, di disabilità e di ricadute, così come un migliore mantenimento dello stato funzionale. Conclusioni: Alla luce dell’attuale evidenza scientifica sembra che il metodo abbia degli effetti positivi nella presa a carico di pazienti con disturbo psicotico al primo esordio. Tuttavia, la mancanza di varietà, sia dal punto di vista numerico, sia dal punto di vista di modalità, non permette di trarre delle conclusioni assolute. È necessario svolgere ulteriori ricerche utilizzando metodi qualitativamente superiori, da un’équipe indipendente e fuori dal contesto scandinavo.

Item Type: Thesis (Bachelor)
Corso: UNSPECIFIED
Uncontrolled Keywords: Open dialogue, psicosi
Subjects: Sanità
Divisions: Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale > Bachelor in Cure infermieristiche
URI: http://tesi.supsi.ch/id/eprint/2202

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