Il controllo consensuale: una strategia per creare spazi di aiuto in un contesto coercitivo

Fischbach, Airin (2017) Il controllo consensuale: una strategia per creare spazi di aiuto in un contesto coercitivo. Bachelor thesis, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.

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Abstract

Qualsiasi sia l’ambito d’intervento, l’operatore sociale esercita una funzione di aiuto nella quale è identificabile una dimensione di controllo. Esistono poi contesti nei quali tale dimensione non solo acquisisce un peso particolarmente rilevante, ma rischia anche di assumere forme tali da complicare inevitabilmente la relazione operatore-utente. È questo il caso dell’ambito dell’esecuzione delle pene e delle misure, settore d’intervento dell’Ufficio dell’assistenza riabilitativa (UAR), servizio sociale specialistico che risponde ad un mandato di giustizia penale, che gli attribuisce quale obiettivo primario il controllo e la prevenzione della recidiva mediante la promozione dell’integrazione sociale dell’autore di reato. La domanda di fondo della tesi è se esista effettivamente la possibilità per l’operatore sociale dell’UAR di costruire spazi di aiuto in un contesto fortemente orientato al controllo e nel quale la condizione di limitazione della libertà personale dell’utente rafforza lo sbilanciamento di potere a favore dell’operatore. Un’ipotesi teorica viene individuata nelle argomentazioni di Maria-Luisa Raineri, la quale invita a non concepire in maniera dicotomica aiuto e controllo, piuttosto che consenso e non-consenso e propone il controllo consensuale quale strategia che permette anche in contesti coercitivi di intervenire rimanendo nell’alveo logico dell’aiuto, configurandosi esso come modalità di azione caratterizzata da un certo grado di condivisione con l’utente. L’intenzione dell’indagine è di provare a individuare risposte concrete, perseguendo l’obiettivo di indicare strategie e interventi realizzati dall’operatore sociale dell’UAR che possano concretamente facilitare la costruzione di un controllo consensuale. L’approccio metodologico adottato è di tipo qualitativo mediante la somministrazione di interviste semi-strutturate che hanno coinvolto sia dei professionisti del settore, sia un piccolo gruppo di utenti, ponendo il focus sull’esperienza soggettiva di questi ultimi e cercando di cogliere gli effetti pragmatici degli interventi posti in essere dagli operatori. Il quadro contestuale che emerge evidenzia la portata del mandato di controllo dell’UAR, nonché i molti vincoli legati al particolare ambito d’intervento, entrambi aspetti che influiscono sulle modalità di presa in carico, ma vede anche gli utenti intervistati riconoscere di aver percepito dall’operatore aiuti concreti e misurabili, accanto ad altri meno tangibili. Nelle conclusioni si evidenzia la possibilità per l’operatore di costruire spazi di aiuto anche in contesti fortemente orientati al controllo, come anche la possibilità nonché necessità assoluta – a maggior ragione in contesti coercitivi – di realizzare i principi fondamentali del lavoro sociale, presupposto irrinunciabile per la costruzione di un controllo consensuale. Particolarmente significativo risulta inoltre lo stretto rapporto esistente tra la buona riuscita degli interventi e una relazione professionale di qualità fondata sulla fiducia.

Item Type: Thesis (Bachelor)
Corso: UNSPECIFIED
Additional Information: Opzione: Assistente sociale - Luogo di stage: Ufficio dell'assistenza riabilitativa
Uncontrolled Keywords: ufficio dell’assistenza riabilitativa, mandato di giustizia penale, interventi misti di aiuto e controllo, controllo consensuale
Subjects: Scienze sociali
Divisions: Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale > Bachelor in Lavoro sociale
URI: http://tesi.supsi.ch/id/eprint/1878

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