Il corpo che si racconta: indagine sull'esperienza corporea durante l’attività di ginnastica dolce e rilassamento di una persona con cerebro lesione acquisita del laboratorio Adulti invalidi lungodegenti

Rokitzky, Natasha (2016) Il corpo che si racconta: indagine sull'esperienza corporea durante l’attività di ginnastica dolce e rilassamento di una persona con cerebro lesione acquisita del laboratorio Adulti invalidi lungodegenti. Bachelor thesis, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.

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Abstract

L’elemento cardine del lavoro dell’educatore è quello di porre al centro la persona, considerandola nella sua globalità. Con quest’affermazione si intende che non è sufficiente considerare i processi mentali e psichici dell’Altro, ma bisogna anche tener presente i processi corporei. Infatti, è il corpo che condiziona la propria esistenza in qualsiasi situazione della vita. Questa condizione è molto presente all’interno del contesto di riferimento del lavoro di tesi, ovvero il Laboratorio Adulti invalidi lungodegenti della Residenza Paradiso. Risiedono, infatti, persone con una disabilità acquisita e che necessitano di costanti cure medico-infermieristiche-fisioterapiche. La tematica del corpo è stata declinata nell’indagine dell’esperienza corporea di un ospite durante una specifica attività: quella di ginnastica dolce e rilassamento. Il lavoro di tesi ha come obiettivo la considerazione della persona della sua globalità e indaga in che modo l’attività di ginnastica dolce e rilassamento può essere un’esperienza corporea vissuta che influisce sull’identità narrativa di un residente. La corrente di pensiero di riferimento è quella fenomenologica, attorno alla quale è stato costruito il quadro teorico. Quest’ultimo si focalizza sulle teorie di Husserl riguardanti il corpo oggetto e il corpo soggetto e di Maurice Merleau-Ponty concernenti la presenza e l’apertura al mondo della persona, le quali consentono di arrivare all’esperienza corporea. Infine viene affrontato il capitolo dell’identità, in particolare la riconfigurazione e l’identità narrativa in riferimento alle teorie di Paul Ricoeur. I concetti teorici sono stati integrati e confrontati con i dati raccolti dalle griglie osservative utilizzate durante l’attività e dalle interviste sottoposte all’ospite al termine dell’attività. Dalle analisi è emersa l’importanza che la persona si senta protagonista dell’esperienza che sta svolgendo e che abbia la possibilità di poterla raccontare e di potersi raccontare. L’educatore, inteso come promotore delle esperienze, ha un ruolo fondamentale: deve concedere la possibilità di far svolgere delle esperienze agli ospiti e deve creare lo spazio, il luogo e le modalità affinché ognuno abbia la possibilità di potersi raccontare. Nelle conclusioni lo sguardo rivolto alla tematica viene ampliato, in particolare in riferimento all’educatore e al suo ruolo. Gli aspetti cardine delle riflessioni conclusive riguardano alcuni errori in cui l’educatore può incorrere, come le categorizzazioni dei comportamenti e i pregiudizi e di come si potrebbero affrontare: disponibilità a mettersi in gioco, interrogarsi costantemente, non dar nulla per scontato, con la consapevolezza che ogni singola questione cela dietro di sé un mondo, il quale se si decide di affrontarlo può risultare arricchente per la propria identità professionale e personale.

Item Type: Thesis (Bachelor)
Corso: UNSPECIFIED
Additional Information: Opzione: Educatore sociale - Luogo di stage: Residenza Paradiso, struttura per adulti invalidi lungodegenti
Uncontrolled Keywords: fenomenologia, corpo, esperienza, identità, identità narrativa, cerebro lesioni, disabilità acquisita
Subjects: Scienze sociali
Divisions: Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale > Bachelor in Lavoro sociale
URI: http://tesi.supsi.ch/id/eprint/1320

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